martedì 1 marzo 2011

Non si smette mai di imparare

Ovvero:cosa ho imparato in 3 anni e ⅟₂ di vita da studentessa fuorisede.


1)  Niente mattonelle bianche in casa. La casa in cui vivo adesso ha il pavimento composto da mattonelle bianche,che risplendono in tutta la loro bellezza in cucina e nel corridoio. Immaginate di aver passato 2 ore a spazzare e lavare il suddetto pavimento,con cura,ammmore e olio di gomito. Immaginate di guardare il vostro risultato con orgoglio:un pavimento bianco,immacolato ,scintillante degno di MastroLindo. Meraviglioso. Lasciate passare 30 secondi e vedrete un capello al centro di una mattonella,ma dato che siete delle persone normali lo lasciate lì. In fondo è solo un capello,gli girate le spalle e andate in camera a farvifattivostri. Immaginate ora di tornare in cucina e accorgervi che sul vostro capolavoro si sono posati : altri capelli,lanugine,tabacco,macchioline non identificate,pezzettini di cose nere e uno scontrino. Tutto questo nonostante non sia passato nessuno da lì.
Ecco. Immaginate le nostre crisi di nervi ogni volta che puliamo.

    2)Non a tutti piace il gelato al cioccolato. Questa scoperta mi ha provocato un grave trauma durante il mio primo anno di università..e a dirla tutta,ancora adesso non riesco a capacitarmene. Forse ho conosciuto le persone sbagliate prima di iniziare l’università,ma mi ricordo che proporre un gelato al cioccolato per tirare su di morale qualcuno era considerata cosa buona e giusta,il gelato al cioccolato metteva d’accordo tutti. E invece no!Arrivata in una casa di studenti ho scoperto la triste verità:il gelato al cioccolato non piace a tutti e ,soprattutto, ci sono persone che preferiscono gusti come pesca,stracciatella o fiordilatte ad un bel cioccolato fondente,bacio,nocciola,crema e via così. Fiordilatte!Fior-di-latte!Cioè,il gelato a cui non hanno ancora aggiunto nessun sapore. De gustibus…

3)Fare conversazione.Non che io sia molto ferrata in materia adesso,ma al primo anno ero davvero molto piccola e timida.In più ho un piccolo problema di blush (leggi:arrossire),ma questa è un’altra faccenda. Mi sono trovata catapultata in conversazioni con persone mai viste che sembravano avere sempre qualcosa da dire e/o chiedere. Io ancora oggi devo impegnarmi per ricordare di chiedere “e tu?” dopo che qualcuno mi chiede “come stai?”..roba da pazzi. Con un po’ di pazienza e con l’aiuto dei miei insegnanti di sostegno (Rebecca e Cesco,autori del libro “La conversazione sul nulla”) diciamo che riesco a fare conversazione. Per una decina di minuti. Diciamo. Più o meno. Poi dovete venire a salvarmi.



Può succedere,nella meravigliosa vita da studente fuori sede,di aver bisogno di un vestito.Ma non uno qualsiasi,esattamente quello che hai immaginato.Di solito deve essere bello,che ti faccia sembrare più alta/magra/formosa/simpatica/elegante/spiritosa (a voi la scelta) e che costi poco.
Siccome questo tipo di vestiti non esiste o se esiste non me lo posso permettere,ho deciso di farmene uno io.
Non mi farà sembrare più alta/magra/etc..,ma almeno l'ho fatto io.

(succede anche che la tua coinquilina che ha un blog ti convinca a fare "da modella per le tue creazioni"...no comment)

domenica 23 gennaio 2011

Riflessioni


Non sono una persona che riesce a parlare con gli animali o con i bambini molto piccoli.Non riesco a parlare se mi sembra di parlare da sola.Di esperienze con gli animali ne ho avute davvero poche,a parte un criceto bianco,con cui non parlavo ma che mi divertivo a guardare mentre faceva le acrobazie.Esperienze con i bambini ne ho avute di più,ma non mi sono mai messa a parlare con un bambino che non potesse a sua volta rispondermi...a parte esclamazioni tipo:Non puoi aver fatto di nuovo la cacca! oppure Ti prego addormentati..
Questo non vuol dire che non mi piacciano gli animali o i bambini,solo che mi sento proprio stupida a parlare con un essere che non mi può rispondere con suoni intellegibili...poi sono punti di vista,eh.
Quello che volevo dire è che per lo stesso motivo non mi viene da scrivere sul blog...quindi...potrei iniziare dicendo che la maglietta qui sopra è un regalo che ho fatto,il disegno è liberamente ispirato alla copertina dell'album In between dreams di Jack Johnson.







e questa è una canzone di Jack Johnson che mi piace molto (ma non è nel cd di cui sopra).